lunedì 25 settembre 2006

Blake Tartare Recensito sul Manifesto

IL MANIFESTO del 13 Dicembre 2006

Padova suona jazz
Le maglie meticce di Blake Tartare

Alessio Surian
Padova
Esiste uno sfondo integratore musicale capace di tenere insieme Jimmy Cliff, Fela Kuti, i canti dei pigmei, echi del sud-est asiatico e Duke Ellington? Non abbiate fretta di rispondere e, soprattutto, non fatelo prima di aver prestato orecchio al Blake Tartare, il quartetto che unisce l'energia e la versatilit` della giovane sezione ritmica danese trascinata dalle tastiere di Soeren Kjaergaard con le composizioni di Michael Blake e le sperimentazioni del suo tenore, gi` protagoniste con Lounge Lizards, Knitting Factory e Jazz Composer Collective. Se il contrabbasso di Jonas Westergaard rimane in qualsiasi contesto una bussola sicura, i muscoli e lo humour contagioso di Kersten Osgood alla batteria non permettono di dare per scontata neppure una nota. H una tentazione cui Enrico Rava, nel concerto di chiusura del festival +Padova suona Jazz;, non ha voluto sottrarsi, inventando nuovi riff, scambi con Blake, lasciando che i pistoni rilasciassero il lato piy lirico e dinamico della sua personale narrativa: una conversazione che il Blake Tartare ha accolto e rilanciato con entusiasmo mingusiano e linee di tenore memori di Booker Ervin.
Non si h trattato di una magia sonora isolata in una settimana ricca di quattordici concerti distribuiti fra sedi diverse in cui hanno dialogato almeno tre anime: le formazioni in trio, le ance, gli arrangiamenti cameristici. Quest'ultimo aspetto h frutto anche della collaborazione con il locale conservatorio di musica +Pollini; che ha messo a disposizione l'auditorium e l'Orchestra d'Archi, formazione che, nel concerto di apertura, Bruno Tommaso ha preso per mano e fatto incontrare con la Royal Big Band per interpretare tre sue composizioni centrate su melodie popolari: West Wind, Vento del Sud e Vento del Nord. L'articolata ed energetica gestualit` permette a Tommaso di imprimere, come direttore, subitanee accelerazioni e cambi di ritmo, terreno ideale per i lucidi soli di Marcello Tonolo. Altro sax soprano in evidenza h stato quello di Roberto Ottaviano, alla guida di un quartetto d'archi con Parrini, Botti, Majore e Maier che l'asseconda senza sbavature in un viaggio immaginario sulle coste del Mediterraneo e in un sentito omaggio a Lacy (+responsabile della mia conversione a questo tubo sonoro;), A Straight Silence. Dichiaratamente cameristico h anche il Chamber Trio di Giorgio Gaslini in cui l'intesa con il contrabbasso di Roberto Bonati e la batteria di Roberto Dani h tale da vedere spesso le indicazioni del leader anticipate dalla sezione ritmica, a conferma dell'affermazione del pianista: +scrivo sempre su misura per i musicisti con cui suono;, si tratti dell'arrangiamento di composizioni ispirate a paesi africani come Africa Libera, della piy astratta Suite Gestualica, o di originali accostamenti come quello fra la Sicilienne di Fauri e Light my Fire dei Doors.
Cuore del festival sono state le serate che hanno registrato il tutto esaurito al Teatro Verdi per il quartetto di Ornette Coleman e il quintetto di Dave Holland. Il gioco contrappuntistico e armolodico con il sax (ma anche con tromba e violino) di Coleman h ben assecondato dai riff accordali e dalle linee del contrabbasso di Tony Falanga e del basso elettrico di Al MacDowell, incalzati dalla verve percussiva di Denardo Coleman all'interno di un repertorio che sa pescare fra brani recenti e lontani, fino allo struggente bis Lonely Woman. Decisamente centrato sul presente e sui convincenti brani del nuovo cd Critical Mass, il set del quintetto di Holland, con il pianista Jason Moran a sostituire Steve Nelson, gi` protagonista proprio al Verdi di una precedente edizione del festival. The Eyes Have It e Easy Did It aprono il concerto proprio come il disco, ma dal vivo h il trombone di Robin Eubanks a prendere per primo la parola, lasciando poi al sax del collega la rabbia, la tristezza, ma anche una nota di speranza di chi rivede oggi New Orleans.

Nessun commento: