giovedì 10 dicembre 2009

Park...della Musica - Jekaterina Fjodorova

Park...della Musica - Jekaterina Fjodorova venerdì 11 dicembre 2009 ore 21:30 Hotel Park - Tagliacozzo AQ via Tiburtina km 99 Ingresso libero Il Park della Musica è una co-produzione Hotel Park - Jazz On sotto l'egida della REGIONE ABRUZZO e il Patrocinio della PROVINCIA DELL'AQUILA. La rassegna è ideata e diretta dal m° Luigi Tufano docente di Flauto presso il Conservatorio di musica "A. Casella" dell'Aquila. La consulenza musicale è del m° Sandro Rancitelli docente di Lettura della Partitura presso il Conservatorio di musica "A. Casella" dell'Aquila.Entrambi sono collaboratori della Associazione Culturale Jazz On sia in ambito didattico che artistico. Nota introduttiva a cura del m° S. Rancitelli Dopo il bel concerto di Bruno Persico - piano jazz - dello scorso lunedì, questa sera si torna alla musica classica con una brillante pianista estone da alcuni anni in Italia. Jekaterina Fjodorova presenta un programma nel solco di quella che vuole diventare una tradizione per i concerti di "Jazz On", cioè "soltanto musica bella" in cui virtuosismo ed intimismo convivano in modo perfetto. Si comincia con una Sonata di Domenico Scarlatti (1685 - 1757), le cui innumerevoli opere per clavicembalo - 545 nel catalogo curato da Alessandro Longo - , in cui grazia galante e virtuosismo della tastiera si intrecciano costantemente, lo hanno portato ad essere considerato il padre della moderna tecnica della tastiera. Scarlatti fu uno dei tanti "emigranti" intellettuali del ' '700 italiano infatti, nato a Napoli, presto lasciò la patria per recarsi in Portogallo, dove fu maestro di cappella del re Giovanni V e educatore dell'infanta Maria Barbara che, andata in sposa all'erede al trono di Spagna , lo portò con sé a Madrid, dove Scarlatti restò fino alla morte. Si discute ancora se sia opportuno eseguire al pianoforte composizioni pensate sul clavicembalo, ma al di là di certamente importanti problematiche musicologiche, niente può impedire di gustare la bellezza di questa musica che il nostro illustre conterraneo Gabriele D'Annunzio paragona a "perle rare". Ci spostiamo, con Franz Joseph Haydn (1732 - 1809), verso il classicismo ed il rigore della forma sonata. La vita di Haydn sembra essere il contrario di quella di Scarlatti; nato nella Bassa Austria si spostò di pochi chilometri per vivere quasi tutta la vita alle dipendenze del barone Esterazy in una corte piccola ma molto colta. Questo isolamento non gli impedì di essere compositore prolifico - 106 sinfonie, 68 quartetti, 60 sonate per pianoforte, e molto altro - e celebrato in tutta Europa. La Sonata in do maggiore n° 58 apre l'ultimo gruppo di cinque sonate composto nel 1789, anno della rivoluzione francese, quanto distante da quella corte(!), ed è una delle poche in soli due movimenti; il primo - Andante con espressione - che, con una certa libertà, fa parte della grande famiglia delle variazioni su tema, in cui Haydn alterna episodi in modo maggiore e minore, il secondo, facente anche funzione di Finale - Rondò, Presto - brano molto vigoroso che ricorda i finali delle sue sinfonie, in particolare quella della n° 88, composta nello stesso periodo. Con Frederic Chopin (1810 - 1849) siamo in piena epoca romantica; il pianoforte ha definitivamente soppiantato il clavicembalo ed è proprio Chopin, insieme a Liszt, ad esaltarne le grandi potenzialità. Gli Studi, riuniti in due raccolte (op. 10 e op. 25), hanno certamente una funzione didattica, cioè possono aiutare i pianisti a risolvere, o quanto meno affrontare, precise difficoltà tecniche della tastiera, ma, contrariamente ad altre innumerevoli raccolte di Studi nate nell'800, contengono una poesia ed una cura per le sonorità mai più raggiunte, ed è questa la ragione per cui spesso si ascoltano nelle sale da concerto. Lo Studio in do diesis minore op.25, in effetti, tratta uno specifico problema tecnico: l'impiego del pollice sui tasti neri in passaggi melodici; l'altro studio, in Do minore, dell'op.10, invece riguarda l'uso del cromatismo nella mano sinistra. Né l'uno né l'altro sono soltanto questo: il primo è un brano lento di grande raffinatezza poetica, l'altro è il celeberrimo "Studio Rivoluzionario" composto nel 1831 all'annuncio della caduta di Varsavia, in cui è condensata tutta la passione romantica del grande musicista polacco. E' un'opera attraversata da rabbia e violenza, disperazione ma anche nostalgica tenerezza. Con la Sonata op.57 in fa minore, la Fjodorova presenta quella che Beethoven stesso stimava come la sua composizione per pianoforte più importante. Scritta tra il 1804 ed il 1806, stesso periodo della terza Sinfonia "Eroica", sembra corrispondere al ritratto psicologico che i posteri hanno avuto di Beethoven, riassunto da Romain Rolland come "un torrente di fuoco in un letto di granito". Stiamo parlando, ovviamente, dell'Appassionata, è questo il nome con cui l'op.57 n° 23 è nota ai più. Buon ascolto. Programma D. Scarlatti - Sonata in Re – Maggiore J. Haydn - Sonata in Do – Maggiore Hob. XVI: 48 I – Andante con espressione II – Presto F. Chopin 2 studi : op.25 nr.8 in do diesis – minore op.10 nr.12 in do – minore L. van Beethoven Sonata in fa – minore op.57 n.23 I – Allegro assai II – Andante con moto III – Allegro ma non troppo Jekaterina Fjodorova Nata a Valga in Estonia nel 1983, Jekaterina Fjodorova ha iniziato gli studi pianistici con Elfride Talvik (1990 – 1997) a Scuola di Musica di Valga e li ha proseguiti con Ira Floss e prof. Ivari Ilja a Scuola Centrtale Musicale di Tallinn (1997 – 2002). Dal 2002 fino a 2006 ha studiato con il prof. Ivari Ilja presso l’Accademia Estone di Musica e Teatro. Dopo aver frequentato, nell’ambito del programma Erasmus, un corso al Conservatorio Casella dell’Aquila, li si è trasferita e attualmente studia con Alessandro De Luca. Fin da giovanissima si è distinta come concertista, affermandosi in concorsi nazionali e internazionali ( ha vinto nel 1999 il 2. premio al Concorso Internazionale “Chopin” per giovani solisti a Narva, nel 2001 il 2. premio al Concorso Internazionale di Jurmala in Lettonia, e più recentemente il primo premio ai Concorsi di Magliano Sabina e Popoli ) e sta intraprendendo una promettente carriera. In particolare è stata ospite come solista della Stagione di Concerti dell’Università della Tuscia di Viterbo, di varie istituzioni Abruzzesi a L’Aquila, Avezzano, Celano, e tra i suoi prossimi impegni figura il concerto di chiusura della Stagione dell’Università Cattolica di Roma, nell’esecuzione del Concerto per pianoforte, violino e orchestra di Mendelssohn, affiancata dalla violinista Liliana Bernardi e dall’Orchestra “Camerata Italica” diretta da Luciano Bellini.

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